Aprile 28, 2025

di Roberto Rizzuto

C’è un uomo più solo degli altri nella fotografia di gruppo di questo Palermo ai titoli di coda, scattata oggi al Picco di La Spezia alla fine della partita: si tratta di Michele Mignani, allenatore genovese che, proprio nella sua Liguria, è naufragato con i suoi uomini, cedendo il passo a un avversario modesto, ma più motivato nell’ottenere i tre punti.

La battuta d’arresto fatta registrare sabato scorso dalla compagine siciliana in casa contro la Reggiana, dunque, non era un raffreddore passeggero, ma un virus più difficile da debellare, che attenta alla salute di una squadra che, adesso, rischia di mandare tutto all’aria, compresa la possibilità di giocarsi i playoff da sesta classificata, ovvero meno dell’obiettivo minimo di inizio stagione: un fallimento, insomma, senza troppi giri di parole.

Mignani è un uomo solo perché, sotto la sua gestione, la squadra, dopo tre partite da minimo sindacale, ha chiaramente mollato gli ormeggi, entrando nel porto sicuro di un finale di stagione anonimo, dove l’attuale piazzamento in zona playoff è garantito, più che altro, dalle disavventure altrui, e non certo dai meriti di Brunori e compagni. Tre punti in cinque partite sono una media da retrocessione diretta, altro che sogni di gloria.

I motivi di questa involuzione non sono semplici da identificare: questa, sia chiaro, non è una squadra di fenomeni, eppure, appena un paio di mesi fa, e cioè all’intervallo della sfida contro la Cremonese, era al secondo posto in classifica, ovvero in piena corsa per uno slot che vale la promozione diretta.

Qualcosa è successo, qualcosa che, di certo, non è imputabile a Mignani, il quale, anzi, a differenza di altri allenatori che si sono rifiutati di entrare in corsa alla guida del Palermo, ha avuto il coraggio di lanciarsi in una sfida che sembra, però, più grande di lui.

L’ex allenatore del Bari ha messo del suo nel contribuire ad alimentare la fase calante della squadra, insistendo con un modulo, il 3-5-2 mascherato da 3-4-1-2 che, abbassando il baricentro, consegna il Palermo agli avversari, amplificando i limiti tecnici di una delle peggiori difese del torneo.

Mignani ha appena 180 minuti di regular season per, anzitutto, portare i rosa ai playoff, e poi per dare la scossa a un ambiente che sembra, tuttavia, profondamente depresso, con molti giocatori che giocano, forse, con la valigia in mano e la testa altrove.

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