di Roberto Rizzuto
Andrea ha la sciarpa del Palermo ancora avvolta intorno al collo, mentre, insieme ad altri ventimila tifosi rosanero delusi, lascia lo stadio Barbera.
Ha, da poco, visto capitolare la propria squadra del cuore in casa contro la Reggiana: un passo falso imprevisto, che brucia, che mortifica, per l’ennesima volta in questa stagione, le ambizioni e i sogni di una piazza, che, nemmeno nel calcio, riesce a trovare conforto.
Questa nostra rubrica, che, abitualmente, premia un protagonista rosanero sul campo, questa settimana, per mancanza di materia prima, decide di dare merito a quei tifosi come Andrea, riconoscendone l’attaccamento incrollabile ai colori rosanero.
Sono i tifosi, tanto quelli che riempiono il Barbera, quanto quelli che colorano i settori ospiti degli impianti di tutta Italia, la parte migliore del Palermo di questa stagione.
Un campionato, quello vissuto da Andrea e da tutti gli altri sostenitori della squadra siciliana, costantemente sulle montagne russe, da eterni “sedotti e abbandonati”, con una squadra capace di esaltare le ambizioni più sfrenate della propria gente, specialmente a inizio stagione, per poi crollare imprevedibilmente sul più bello.
Il KO di ieri è, forse, il peggiore di tutti, in quanto arriva proprio quando il Palermo sembrava aver dato discontinuità all’ultima fase negativa della gestione Corini, ed era chiamato a prendere definitivamente il volo per lanciare l’assalto alle concorrenti nella corsa promozione.
E invece, per Andrea, si è concretizzato il solito, mesto, ritorno a casa, dopo una partita, l’ennesima, che rischia adesso di far cadere le speranze dei tifosi come un castello di carte.