di Vito Discrede
Il tempo è all’acqua, tira vento e il cielo è “nivuro”, e allo stadio si vede: dalla gradinata si scorgono vuoti specie nella curva lato Palermo (la sud), dove in uno spicchio sono assiepati i tifosi canarini accolti da una salve di fischi e cori di scherno……
Almeno ci scaldiamo.
Palermo-Modena, un sabato pomeriggio calcistico, si presenta così, coi tifoso rosanero armati di ombrelli, giubbotti, creatine e sopratutto pazienza, tanta pazienza dopo l’ennesimo scivolone in quel di Cittadella.
Sarà il tempo da lupi, il pomeriggio invernale o magari le prestazioni altalenanti dei rosanero, ad alimentare una certa prudenza mista ad incertezza……
“Viriemu c’avi a succieriri uoggi……!”: mai monito fu più veritiero per quello che aspetterà gli aficionados palermitani nella partita che si accingono a vedere.
Il Palermo parte lancia in resta, tarantolato; mister Corini aveva richiesto giocatori incazzati, ed è accontentato dall’incipit dei suoi che pressano il Modena sin dalla sua area creando i presupposti per il fulmineo vantaggio attorno al decimo minuto: testina d’oro Segre corregge in rete una sorta di tiro cross di Henderson, 1-0 per noi.
Pare la giornata giusta e nel frattempo si mette a piovere.
E sarà l’acqua o gli ombrelli che cambiano fisionomia agli spalti, ma lentamente il Palermo sparisce, si affloscia, lascia l’iniziativa ai canarini, che guidati dal sempreverde Tremolada cominciano a macinare gioco.
“Livammu manu…..” (“Levammo mano” detto palermitano, molto in uso fra i manovali,che sancisce la fine della giornata lavorativa nds), da questo tizio dovrò farmi dare un terno secco, perché mentre lui sentenzia sulla incredibile passività dei nostri, il Modena pareggia.
Il pubblico se la prende quasi con scherno: il pari dopo l’inizio scintillante, era nell’aria annunciato.
E mentre ancora si discute aulicamente (!!!!!) sulla metamorfosi dei rosanero, Matteo Brunori si inventa il raddoppio, liberandosi da attaccante vero del suo guardiano e insaccando in rete.
Minuto 35’: le migliori montagne russe ci fanno un baffo, la gara è un continuo saliscendi, un altalena impazzita, che continua imperterrita il suo su e giù.
Infatti il Modena nei primi minuti della ripresa inserisce 4 cambi e pareggia quasi subito: il campo viscido impedisce a Pigliacelli di smanacciare bene una spizzata ospite, e il subentrato Abiuso mette in rete da pochi passi:2-2.
L’acqua e il vento battono sulla Favorita, il campo si appesantisce, come le idee dei giocatori inzuppati in campo.
La gara vive un momento di stanca nel periodo centrale del secondo tempo: il Modena pare pago del pari e aspetta, i nostri sembrano come color che son sospesi, indecisi se sfoggiare il cuore da leoni, col rischio di fare l’ennesima figura di c…..chi per provarci per inseguire l’ottimo perde il bene.
Nel frattempo la pioggia trapana ombrello, ceratina e giubbotto; sono un tutt’uno con mio figlio sotto una cupolina nera, di cui tengo il manico con una mano che ha perso la sua sensibilità con altre parti del corpo.
E mentre fra me e me penso a chi ce lo ha fatto fare e a come mia moglie ci accoglierà al nostro ritorno a casa……si leva il grido “Edo,Edo…”, che annuncia a un quarto d’ora dalla fine l’entrata in campo di Soleri, carta fiera e coraggiosa che anche stavolta premia.
Il nostro talismano crea scompiglio, gasa tutto e tutti, compagni e pubblico.
Il Modena sorpreso e forse stanco arretra, e il Palermo è quasi spinto nella metà campo giallo blu: ci proviamo e crediamo, si spinge.
La palla ballonzola a un certo dentro l’area emiliana, sul terreno inzuppato e nessuno dei rosanero riesce a dargli il tap in definitivo; tutti le conclusioni si infrangono sulle gambe dei difensori modenesi, la porta dei quali sembra stregata.
Poi al minuto 88 la svolta: Segre, altro “Santone” di quest’anno (ben 5 gol all’attivo e quasi tutti di testa e decisivi), recupera un pallone e lancia lungo lo scatto di Edo che, anticipando portiere e difendore, in scivolata devia il pallone che si avvia lemme lemme verso la porta sguarnita…..La spingono in tanti quella palla che ballonzola sul campo fradicio d’acqua: Soleri da terra col suo sguardo, Corini con la tigna bagnata con tutta la sua panchina, qualcuno dal Monte Pellegrino…..E noi che non sentiamo e capiamo più niente quando insieme a un giocatore del Modena, la sfera varca la linea bianca: 2-1 un tripudio gioioso e assuppato!
Volano in alto braccia e ombrelli, e c’e pure il tempo dell’ultima curva felice di queste “montagne russanero”, il 4-2 sempre di Soleri che dapprima annullato, viene convalidato a tempo scaduto dal var.
La vittoria scalda anzi asciuga e unisce tutti, si torna a casa zuppi ma felici e più in alto in classifica: di più al momento non si può desiderare.