Aprile 28, 2025

Si vede uno spicchio del Lago dallo stadio Sinigaglia di Como, tra la curva dei tifosi di casa e il settore dirimpetto alla tribuna.
Una sorta di specchio d’acqua placido sul quale gli spalti sembrano poggiati.
“……ma come fanno a recuperare i palloni arroccati?” il pensiero è istantaneo e riporta alle partite di gioventù.
Ma il nostro Palermo di palloni non ne arrocca, anzi la notizia è che gioca a calcio.
Si signori sarà l’aria del Lago, o la vista delle prealpi ma il Palermo pronti via gioca e sfiora il gol immediatamente con Marconi (quando si dice il destino beffardo) che manda fuori di un nulla.
I nostri tengono palla e la smistano veloce, attivando le ali risorte! Pressano alto tenendo l squadra di Fabregas bassa. Il vantaggio di Di Francesco e’ assistito da un filtrante in verticale di Gomes che fa a fette la mediana comasca: avevamo dimenticato di cosa si trattava.
Strabuzziamo gli occhi alla visione del rinato Insigne, un furetto imprendibile che timbra la traversa.
L’unico rammarico tra una birra e un caffè all’intervallo e’ non averne fatti almeno tre: pagheremo dazio eccome.
Infatti Cech Fabregas, un campione del mondo prestato alla panchina, nell’intervallo cambia cambia un paio di giocatori, cambia modulo e manda in campo il veterano Gabrielloni, mettendo sabbia nel perfetto ingranaggio rosanero del primo tempo.
Ed è così che il Palermo più bello della stagione va sotto due volte in meno di un quarto d’ora: 2-1 al minuto 58! Riportandoci alla realtà di un film visto e rivisto quest’anno. Manca tanto ma tanto e’ anche lo sconforto: le imprecazioni esternano delusione e rabbia; gli eroi del primo tempo sono messi al pubblico ludibrio.
E non è finita. Perché i nostri superano la buriana comasca (s’arripigghiano va’) e la pareggiano con Segre oramai nostra testina d’oro.
Il 2-2 sembra essere il destino del match ma un’altra testata stavolta di Graves (detto figlio di Kyler) ci porta di nuovo avanti.
Mancano sette minuti più recupero e il Como sembra non averne più.
“Stavolta ce la portiamo……” e l’auspicio sembra essere azzeccato: il Palermo difende con ordine e il Como accusato il colpo annaspa confuso.
Ma la dea Vittoria quest’anno avrà trovato parenti a Villabate o giù di lì, e di entrare in Palermo non ne vuole sapere: si annuncia ch e sta per arrivare e poi ci fa il pacco, la sorpresa, ci lascia “accucchiati” come diciamo noialtri.
E il pacco lo confezionano tale Cutro che cade in area per un “buffetto” di Marconi, e il signor Pairetto, che richiamato al bar assegna un rigore da strenna natalizia…..Figlio di arbitro!
Il nostro Ivan viene espulso e il Como dal dischetto pareggia al 92’!
C’è il tempo pure per provare a perderla ma Pigliacelli e il palo salvano il punto.
Siamo sudati in pieno Dicembre e divisi come guelfi e ghibellini, tra coloro che dicono che la dovevamo chiudere nel primo tempo e quelli che gridano al furto del fischietto torinese (se questo è rigore ve ne sono una dozzina a partita).
Un altro 3-3 amaro dopo quello di Parma, ma 5 punti nelle ultime 3 gare e una classifica che vede il secondo posto a tre punti.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Buon Natale ci si vede in gradinata a Santo Stefano.

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