Aprile 28, 2025

di Vito Discrede

E’ il pomeriggio perfetto: si arriva in gradinata sotto un vento freddo e sferzante, ma col cuore riscaldato dai risultati delle gare in anticipo: tutte quelle davanti al Palermo hanno “truppicato” (zoppicato nds per i non residenti)….Che sia la volta buona per riprendere le fila di un discorso abbandonato due mesi or sono?
Il tifoso è così a ogni latitudine, nel mare in tempesta sotto l’avanzare di onde e flutti, si aggrappa a qualsiasi cosa, possa dargli speranza……
“Vediamo cosa devono combinare oggi……” l’abbonato della fila accanto ha qualche campionato sul groppone, lo si vede dalla calma e dal ghigno con cui profetizza quel che sta per accadere.
Per dare un segnale concreto al campionato, i ragazzi di Corini sciorinano venticinque minuti tra i peggiori degli ultimi due tornei!
Una cosa disarmante: dal primo minuto sotto i colpi del Pisa, I rosanero sembrano imbambolati, incapaci di reagire, come se di fronte ci fosse un avversario di tre categorie suoeriore.
I toscani collezionano azioni pericolose e calci d’angolo, cingendo d’assedio l’area di Lucioni e compagni, con Pigliacelli che salva un paio di volte il risultato.
Il Pisa preso coraggio ci crede e passa in vantaggio con Marin: si levano dagli spalti i primi sberleffi ma il var dopo lungo consulto annulla.
Siamo attoniti ma non sentiamo più freddo; il sangue ribolle sugli spalti; come al solito c’è un’umanita’ variegata: chi impreca tirando in ballo di tutto e di più, chi tifa, chi in silenzio assiste a questo ennesimo supplizio.
E’ il minuti ventuno di una gara che avrà più volti, e il gol annullato ai nerazzurri fa cominciare un’altra partita.
E si perché il pericolo scampato da una sferzata al Palermo, anche perché peggio di come aveva fatto era quasi impossibile fare, che di botto (o di c….o direbbe Arrigo Sacchi)trova il gol con Insigne, che sfrutta un bel duetto con Gomes, e buca il portiere avversario con una “puntata” di brasiliana memoria.
L’11 palermitano sarà alla fine autore della più bella partita stagionale: finalmente.
Il Pisa non ci crede, ancora di più quando un quarto d’ora dopo sempre Insigne offre un assist al bacio a Brunori che raddoppia: 2-0 al riposo.
Oltre agli uomini di Aquilani non ci crediamo nemmeno noi, che tuttavia memori del capolavoro di Parma, rimaniamo scettici durante l’intervallo e non ci fidiamo per esperienza e scaramanzia. “Siamo capaci di tutto, st’annu……” e il tizio in fila per un caffè al bar l’azzecca di brutto, assurgendo a Vate della Gradinata……
Al minuto 53’, dopo solo otto minuti della ripresa si è sul 2-2! Si signori miei, la banda rosanero riesce a replicare il finale del Tardini, prendendo due gol in meno di cinque minuti, un’impresa non da tutti: chapeau al percorso!
Confesso una certa inadeguatezza a mettere per iscritto quello che sentono le mie orecchie e il mio cuore (o quello che ne resta) di tifoso rosanero……
E allora, siccome non me ne voglio andare ma voglio scappare da questo incubo, mi lascio trasportare insieme agli altri dagli eventi, come il naufrago di prima in balia delle onde: “cchiu’ scuri i menzanuotti nun po’ fari”.
E stavolta il vento gira a favore nostro; infatti il Pisa nel suo momento migliore rimane in dieci per un fallo del rumeno Marin segnalato dal var dopo l’ ammonizione dell’arbitro.
Il cartellino rosso accende il semaforo verde per i padroni di casa, che tuttavia sono capaci di rischiare anche in superiorità numerica, ma trovano il vantaggio su colpo di testa di Segre su assistenza dell’ispiratissimo Insigne.
Si esulta con garbo, infidamente aspettando la coda finale……
Che è per cuori forti: il Palermo attanagliato delle sue paure si rintana, e quando bomber Brunori “canna” clamorosamente il gol della tranquillità solo davanti all’inerme Nicolas, un brivido ci corre sulla schiena……”Vuoi vedere che anche stavolta non si vince…..”.
E invece no, alla fine dopo un parto travagliato il nostro Palermo torna a vincere, non convincendo ma prendendo i tre punti che alla fine e’ sempre quello che conta.
Parte la musichetta, i giocatori abbracciano il loro Mister, alcuni vanno via intirizziti, molti applaudono alla vittoria e a mo’ di auspicio,nella speranza che il peggio sia alle spalle.

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