di Vito Discrede
E’ stata all’insegna del più puro amarcord la presentazione del libro “Vito Chimenti un Eroe rosanero” tenutasi oggi nella sala stampa dello stadio Renzo Barbera.
La biografia, le gesta e il ritratto scritte Enrico Buccheri dell’indimenticato beniamino rosanero, per tutti l’inventore della “bicicletta”.
Alla presenza del Presidente Mirri e della signora Anna Maria e di sua figlia Floriana, si e’ discusso di radici, tradizione e appartenenza, di come Vito, scomparso prematuramente, abbia incarnato questo valori da giocatore e poi da autentico tifoso del Palermo.
Sole due stagioni in rosanero a fine anni 70, eppure quel centravanti dal fisico tracagnotto, e’ ancora oggi fra i primi beniamini dei tifosi del Palermo; ricordato per la sua famosa performance, la famosa bicicletta inventata proprio al Palermo, ma sopratutto per il suo attaccamento alla citta’, dimostrato dopo quando fu più volte testimonial e vicino alle vicessitudini rosanero, ultima delle quali la radiazione del 2019.
Commosso il ricorso della moglie Anna Maria, che ha raccontato ai presenti l’amore per Palermo e un rammarico sportivo su tutti; non aver potuto giocare tutta la partita e regalare la vittoria con la Juve, nella famosa finale di coppa Italia del 1979, quando Vito segnò il gol del vantaggio e poi fu costretto ad uscire per un rude intervento del bell’Antonio Cabrini.
La signora ha poi sottolineato come oggi più che mai Vito sarebbe a sostenere i colori del suo cuore, al netto di risultati, categorie, società o giocatori.
Un bellissimo tuffo in un calcio di altri tempi, intriso di passione e romanticismo, lontanissimo da quello moderno.