di Vito Discrede
E’ un finale anonimo, amaro, deludente.
La fotografia di un torneo vissuto fra alti e bassi, con questi ultimi che alla fine hanno prevalso.
Il Palermo a Venezia nel ritorno della semifinale dei play off ha deciso di farla finita dopo appena tre minuti.
“Morti chi m’ha dari, rammilla subito” e così nel solco di un antico adagio panormita, i rosanero si sono adoperati subito per sopire la gì flebile fiammella di speranza dopo la sconfitta dell’andata.
Sia ben chiaro il torneo al di sotto delle aspettative ha radici lontane dalle gare di questi giorni.
Ma il play off specie dopo la gara di eliminatoria con la Samp aveva riacceso entusiasmo e ambizioni.
Poi il leit motiv di quest’annata: nel momento clou, quando si doveva fare il salto di qualità definitivo il flop che non t’aspetti.
Pensiamo ai 3-3 di Parma e Como; pensiamo a Cremona e alle partite perse in casa con molte squadre che poi hanno lottato per la salvezza.
L’inizio era stato confortante ma poi la squadra è entrata in un tunnel di crisi importante; stessa cosa nel girone di ritorno, culminato nel cambio in panchina forse tardivo.
Al netto delle scelte societarie in relazione alla gestione tecnica (oltre un anno e mezzo con Corini, con risultati complessivamente più che deludenti), la rosa di quest’anno è rimasta molto al di sotto delle aspettative, farcita com’è di giocatori dal pedigree importante.
Due anni persi sotto ogni profilo sui quali la società dovrà riflettere alla vigilia del terzo anno di B, l’ultimo preventivato nella programmazione per il salto di categoria.
Si preannuncia rivoluzione a tutto tondo, di staff tecnico, di squadra ed anche a livello manageriale.
Unica certezza la passione del tifo rosa, ai vertici per presenze e attaccamento del calcio nazionale.
Si riparta da qui, coltivando questo patrimonio prezioso da non disperdere.
Vista dalla Gradinata saluta una stagione fatta di incertezze e di speranze deluse.
Qualche giorno per metabolizzarla e sarà tempo di analisi e consuntivi per poi pianificare il prossimo torneo cadetto che si prospetta come oramai da qualche anno una vera e propria A2.