di Roberto Rizzuto
Nella serata, fin qui, più importante della stagione, il Palermo ha ritrovato di colpo se stesso e le certezze smarrite, sfoggiando una delle migliori prestazioni dell’anno e staccando il pass per le semifinali playoff a scapito dell’ambiziosa Sampdoria.
Ieri sera, mai come in questo campionato tribolato, a brillare è stata la squadra nel suo insieme: compatta, tonica, coraggiosa; davvero un’altra compagine rispetto a quella vista in campo negli ultimi mesi, a partire da quello sciagurato pareggio di Cremona, che aveva segnato l’inizio della parabola discendente dei rosanero.
Con riferimento alla partita di ieri, diversi giocatori meriterebbero lo scettro di migliore in campo, ma su tutti si erge Fabio Lucioni, padrone assoluto della difesa siciliana, autore di una prestazione maiuscola.
Già a Bolzano, la scorsa settimana, l’ex centrale del Frosinone aveva ben impressionato per autorevolezza e qualità, anche se, il fatto che avesse concluso la partita tra i crampi, aveva destato qualche preoccupazione sulla sua tenuta fisica in vista degli spareggi promozione.
Timori svaniti dopo averlo visto nuovamente in campo ieri sera: per Lucioni novantacinque minuti ad altissima intensità, in cui, con il supporto decisivo di una squadra che difendeva a partire dal gioco degli attaccanti, ha contribuito a neutralizzare le iniziative offensive della formazione ligure, arrivata al Barbera forte di ventiquattro punti conquistati nelle ultime dodici giornate di regular season.
Nessuna sbavatura, perennemente in anticipo sugli avversari, insuperabile negli uno contro uno, Lucioni ha relegato al ruolo di comparse clienti scomodi quali De Luca, Borini ed Esposito, non proprio gli ultimi arrivati, guidando la difesa da vero leader.
La giostra dei playoff, ad ogni modo, non dà il tempo di adagiarsi sugli allori e, già lunedì sera, tornerà a girare tra le luci e i colori del Renzo Barbera, dove è atteso il Venezia, forse l’ostacolo più insidioso che separa il Palermo dal sogno chiamato serie A. Brunori e compagni, tuttavia, potranno contare sul loro ritrovato ministro della Difesa: con lui a guidare la retroguardia, Pohjanpalo, adesso, fa un po’ meno paura.