Aprile 28, 2025

di Roberto Rizzuto


Ci sono gol che pesano come macigni, perché possono cambiare il destino di una stagione calcistica o, per lo meno, renderne il finale un po’ meno scontato.

Quello messo a segno da Salim Diakité al sessantaquattresimo minuto di Sudtirol-Palermo rientra nella categoria di cui sopra, in quanto permette al Palermo di chiudere la regular season al sesto posto e di respingere l’assalto finale della Sampdoria, che chiude settima.

Un fatto, questo, di non poca importanza, che consentirà alla formazione rosanero di affrontare in casa, in gara unica e con due risultati a disposizione, proprio i doriani, nella prima partita dei playoff in programma venerdì sera al Barbera.

Per Diakité, al netto del gol vittoria, festeggiato con un’esultanza liberatoria e sfrenata, una prestazione di grande sostanza e impegno, che indica come il suo posto naturale nello scacchiere tattico del Palermo sia quello di esterno destro largo, con licenza di martellare la fascia, piuttosto che quello di “braccetto” di una difesa a tre, ruolo che ne sacrifica le qualità in termini di corsa.

Per il laterale francese, prima, una serata da protagonista in campo e, successivamente, in zona mista, dove, senza giri di parole, spiega cosa occorra per giocare nel Palermo, con un richiamo a quegli “attributi” che, adesso, l’intera squadra è tenuta a mostrare di avere in vista degli spareggi promozione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *