di Vito Discrede
Siamo a mare.
Immersi nel post ferragosto, nella settimana di ferie più inflazionata del bel paese.
Eppure si comincia a palpitare per il rosanero; così già da qualche anno ha deciso il calcio media-business, quello moderno legato mano e piedi più alla televisione che al pallone e alla passione.
Quest’anno si parte per vincere: dopo il primo anno di cadetteria, consolidamento finito e Palermo targato City group fra le favorite del torneo.
Per Mister Corini e i suoi,per fugare ogni perplessità e dubbio dell’inizio tribolato della scorsa stagione, ritiro da prima del Festino, all’antica, fra le montagne del nord est e a ranghi quasi completi, con acquisti mirati ed esperti della categoria.
Un mese e mezzo circa di chiacchiere sotto l’ombrellone, alla calura di un’estate caldissima.
Siamo a mare.
Abbiamo aspettato quest’esordio, dopo la coppa a Cagliari, sfuggita al minuto 123 di una partita infinita, dopo un pre campionato lungo e altalenante nei risultati delle amichevoli……
Calcio d’Agosto e squadra solida di base ma da completare: così arriviamo stasera.
Birra ghiacciata in frigo e si comincia.
Fra i nostri ben cinque players nuovi di zecca (includiamo Stulac, sconosciuto l’anno scorso), come le divise tutte nivure a tinte fucsia.
Subito uno svarione difensivo dei nostri al centro e sul ribaltamento, il loro portiere dal nome storico fa palo con una papera da mai dire gol: ci sono tutti i presupposti di una serata con pulsazioni alte, al cardiopalma e di abbili, come alla fine sarà.
La prima mezz’ora e’ la fotocopia di tante gare viste lo scorso anno:
Palermo ad aspettare dietro, compatto nei ranghi, con capitan Brunori abbandonato tra le grinfie del centrali avversari.
Il giovane Nasti e l’indimenticato ex pisano Sibilli mettono alla frusta la difesa rosa.
Per fortuna dopo 30’ arriva il beveraggio rinfrescante con pausa(cooling break) e il primo tempo finisce virtualmente li.
Il Bari si fa preferire per palleggio e idee; ha anche delle buone occasioni, due ciccate malamente da dentro l’area, nelle altre Pigliacelli e’ prontissimo.
Anche il Palermo ne ha un paio, ma nel complesso la squadra di Corini ha un atteggiamento di attesa per ripartire, non risultando tuttavia mai fluida nella manovra e nel gioco di proposizione, cosa nota già nella scorsa stagione.
Ma siamo alla prima, all’inizio; perplessi ma fiduciosi anche noi si fa un break, cooling ma anche eating, con calzoni afforno, rollo’, pizzette e arancine; birra già reintegrata nel pozzetto.
Il secondo tempo e’ un triller con finale a sorpresa: quasi subito l’arbitro Maresca, richiamato dal var, caccia via il fabro Maita per un fallaccio in mezzo al campo.
E poco dopo concede un rigore netto per una trattenuta su Brunori e conseguente espulsione di Di Cesare già ammonito.
Fioccano proteste e cartellini: Bari in nove e rigore per il Palermo.
La gara appare indirizzata per il meglio a meno di mezz’ora dal termine.
Sennonché il pallone calciato dal dischetto dal nostrano Checco Di Mariano, viene raccolto dai pochi tifosi presenti nella curva sud superiore del San Nicola: più un calcio da rugby che un penalty.
E qui comincia un’altra gara che non aiuterà la digestione della rosticceria.
Il Palermo con due uomini in più la vuole vincere a tutti i costi; i galletti baresi, sulla graticola, pensano di avere subito torti immani dall’arbitro, e furenti erigono una specie di fortino nella loro area.
Si assiste tuttavia a una messe di cross che non portano a nulla se non a qualche rinvio o a tentativi velleitari.
Il Palermo e’ confuso e arruffone, nonostante il Bari gli consenta di arrivare quasi ai limiti dell’area; la manovra stenta,il tempo passa con poche idee e il Bari comincia a crederci.
Nulla sortiscono i cinque cambi di Corini, coi rosanero incaponiti in traversoni sterili e prevedibili.
Per la cronaca nei secondi 45 minuti i rosanero centreranno la porta una sola volta.
Siamo nella coda della coda della partita, minuto 99, si lèggete bene: l’arbitro Maresca come nel primo tempo (8’), concede un ricchissimo recupero.
All’ennesimo cross la stremata retroguardia barese cede, deviando male il pallone che bomber Brunori alla fine insacca.
“Nna’ purtammu!” grida qualcuno, ignaro dei successivi due minuti d’attesa causa var: gol annullato per fuorigioco e dopo 103’ di abbili tutti alle case.
Il Bari festeggia un punto epico; i nostri hanno le facce ceree, paonazze quasi incredule.
Siamo e restiamo a mare.