Aprile 28, 2025

di Vito Discrede

Comincia come era finita meteorologicamente parlando: la pioggia batte a singhiozzo su 30mila cuori rosanero.
All’inizio palpitanti ed entusiasti, alla fine delusi e tristi.
Vista dalla gradinata Palermo-Brescia e’ una fra le più cocenti debacle che chi scrive annovera nelle sue oltre quaranta primavere di militanza rosanero!
Lo svolgimento double face del match ha dell’immaginabile, una trama che dire inaspettata e’ un eufemismo.
Vero e’ che in questa stagione i ragazzi di mister Corini si erano già distinti per gare altalenanti, apparentemente chiuse e poi riaperte a sorpresa (Pisa in casa su tutte 3-1 a 15’ dalla fine poi pari), ma rianimare un Brescia alla frutta, al riposo sotto 2-0, davanti a un pubblico spettacolare, e’ roba da impresa al contrario, non da tutti.
Vada per un rilassamento da risultato acquisito (anche noi in gradinata all’intervallo “pontificavamo” sull’avversario ai play off…..), vada che l’avversario poteva e doveva reagire essendo all’ultima chiamata per non retrocedere.
Ma il secondo tempo e’ stato inaudito, quasi incommentabile: i nostri beniamini sono stati capaci di prendere 3 gol (uno annullato), facendosi uccellare in modo dilettantistico, fermi sulle gambe e in balia dell’avversario; e, ancor più grave, senza un minimo di reazione e di “garra”, tranne in alcuni elementi.
Sul 2-2 c’era tutto il tempo per riorganizzare idee ed energie, per affondare un assalto finale all’arma bianca.
Qui sono emerse palesemente le lacune tecniche di un organico ricco ma probabilmente assortito male (specie in difesa) e mixato non al meglio (in mezzo si produce molto poco, inutile girarci attorno).
Eppure sino al recupero I rosanero erano ai play off da ottavi per demeriti altrui più che per virtù proprie.
Il gol della Reggina ha regalato alla truppa di Inzaghi l’ultima piazza della post season, giustamente alla luce del torneo e dei punti in campo.
Mesto e’ stato il commiato alla squadra e agli spalti, un misto di silenzio squarciato dai fischi.
Qualcuno in gradinata ha detto:”….peccato, hanno rovinato tutto….”.
E in effetti dalla delusione di un pubblico eccezionale, sempre presente in casa e fuori, che non ha mai fatto mancare il suo supporto, si dovrà ripartire.
Se il primo torneo in cadetteria ha registrato una salvezza acquisita in anticipo e con pochi patemi nel girone di ritorno, non si può guardare quello che e’ accaduto, non appena si e’ alzata l’asticella.
La rosa e il mister hanno dimostrato sul campo inadeguatezza a mirare più in alto, nonostante chances e condizioni ambientali.
La gara di ieri e’ stato un emblema (del quale avremmo fatto a meno) del torneo, fatto di occasioni fallite, di partite virtualmente chiuse e in mano, regalate all’avversario.
Il tecnico e’ apparso sempre ingessato in una visione di gioco difensivistica, sparagnina; quasi mai ha cambiato il trend alle gare, e quando a salvezza acquisita ha parlato di play off non ha dato quel quid in più che ci si aspettava.
La rosa, ricca sulla carta, ha dimostrato limiti tecnici e caratteriali: i quasi 50 gol presi e la miriade di pareggi, molto dei quali subiti in vantaggio, sono due dei dati più rilevanti delle statistiche rosanero del torneo.
Sulla scorta di un più che onorevole nono posto, ma anche sulle deludenti dinamiche di questo risultato sarà necessario aprire una riflessione sul futuro.
Se l’obiettivo sarà andare in A, molte cose dovranno essere riviste.
Palla alla società.
Si piegano i vessilli, si rompono le righe, un po’ mestamente per l’epilogo ma sempre con orgoglio e fierezza: si riparta da qui, dal popolo in rosanero, basterà poco per riaccenderlo.
Dalla Gradinata passo e chiudo: alla prossima stagione!
Forza Palermo

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