di Vito Discrede
“Ma e’ sicuro che siamo fuori casa?…..”….
Entrando al Tombolato di Cittadella, un impianto simile al nostro Ribolla a Palermo (un gioiellino la struttura veneta per una cittadina di qualche migliaio di abitanti), ci troviamo travolti da un entusiasmo a tinte rosanero, una marea di palermitani da tutto il nord Italia, ma anche molti affezionati da Palermo.

Un calore che oramai e’ un leit motiv in ogni trasferta della truppa di mister Corini, che lascia di stucco sopratutto i tifosi del posto attoniti e sbalorditi da cotanto affetto.
Il mio settore e’ la tribuna est assieme ai tifosi di casa, minoranza si ma vociante e appassionata, una vera e propria gradinata rosanero che ragguingo dopo avere salutato e stretto mano a decine: si, e’ come giocare in casa, bellissime sensazioni e buoni auspici.
Ci pensa il mio Palermo a farmi tornare subito sulla terra, con un inizio horror di quelli che non si dimenticano; infatti dopo una decina di minuti siamo sotto di due gol e in balia di un avversario tarantolato.
Il Cittadella sfrutta alcune amnesie rosanero, corre pressa e sfiora il terzo gol. La navicella rosanero imbarca acqua senza dare alcun segno di reazione, come un pugile suonato nell’angolo che, intontito per i colìni subiti, vacilla, si difende ed e’ sul punto di cedere.
Per fortuna non crolla la squadra rosanero e, passata una mezz’ora da incubo, prima accorcia su rigore e poi agguanta il pari con una prodezza del suo bomber Brunori, un po’ a sorpresa forse ma con tenacia e carattere.
La fine del tempo lascia di stucco i locali, che tuttavia iniziano col piglio giusto la ripresa impegnando severamente Pigliacelli.
Ma il calcio non e’ scienza esatta, e il Palermo manda in visibilio i suoi splendidi tifosi con una ripartenza da manuale, con Soleri che assiste al bacio Di Mariano che in tap in sigla la sua prima doppietta in rosanero. Partita ribaltata e rimonta completata;mancano una ventina di minuti e l’inerzia della gara sembra soffiare a favore dei palermitani.
Accade tuttavia ciò che non t’aspetti; il Citta (così lo invitano i suoi fans) ha una reazione d’orgoglio e impatta con Maestrello di testa.
Mancano meno di dieci minuti alla fine, i veneti sembrano adesso più in palla al cospetto di un avversario che già forse pregustava il successo.
Il finale non è per deboli di cuore; dapprima il cittadella rimane in dieci, ma paradossalmente sfiora la clamorosa vittoria, prima vedendosi assegnato un rigore tolto dal var per fuorigioco millimetrico, poi col Palermo sbilanciato alla ricerca della vittoria, non sfruttando una buona occasione in contropiede.
Il 3-3 finale lascia tutti un po’ scontenti: i padroni di casa, che come Davide hanno tenuto testa fieramente a Golia, e gli ospiti che si ritrovano con l’ennesimo pari in saccoccia dopo essere stato aventi.
Ma e’ bello uscire tutti assieme sereni e tranquilli verso casa.
Sei gol, grande atmosfera, sostegno ai propri colori e fair play: una bella domenica di calcio, come sempre dovrebbe essere.