di Vito Discrede
Il vento freddo sferza la Favorita.
E’ un Palermo-Reggina gelido per noi tifosi rosanero, che intorno ai dieci gradi rispolveriamo giacche a vento e piumini, sopra pullover e maglie della salute: sembriamo tanti omini Michelin!
Dopo 4 anni si torna a giocare una partita d’alta quota in B e si vede; già due ore prima della gara l’antistadio brulica di gente: affari per venditori di merchandising, bibite, scaccio e cibarie, bene così.
Ho rispolverato il mio plaid rosanero, tra i sorrisini dei compari della gradinata me lo poggio a salvaguardia delle gambe già intirizzite, mentre la signora Chimenti e suo figlio sventolano sotto la nord una maglia in ricordo di Vito, che bicicletta munito avrà gradito da lassù.
Bello, sobrio e sentito da tutti il ricordo del nostro centravanti di fine anni 70.
Non ci sono i tifosi reggini, qualche striscione a parte, nessuno ne sentirà la mancanza.
Oramai ci si sta abituando a queste partite in esclusiva, figlie di un calcio moderno incapace di porre rimedio a tanti problematiche: speriamo cambi e in meglio.
Pronti via; i rosa partono forte, con pressing e intensità, ma e’ un fuoco di paglia.
Gli amaranto rintuzzano per una ventina di minuti e si riorganizzano, facendo capire come e perché sono i terzi della “tabella”.
“Inzaghi assiettati!” grida qualcuno sotto, condendo l’invito con epiteti non riportabili.
In effetti l’ex SuperPippo mondiale sin dal primo minuto appare tarantolato, in un continuo vai e vieni davanti la panchina che non smetterà sino al minuto 96!
Risultato a occhiali a metà tempo; e’ tosta come ci si aspettava.
Comincia la ripresa e passiamo su penalty: l’emozione e’ tanta , perché il nostro Bomber Matteo viene dall’errore di Ascoli e ne ha sbagliato già qualcuno…….
Esecuzione perfette e abbracci ovunque, il più bello in campo tra chi ha segnato e il Mister.
Abbiamo l’occasione per chiuderla ma Ciccio Di Mariano regala il pallone alla nord inferiore: generosità alle stelle.
E come spesso capita nel calcio paghiamo dazio:
in mischia, non si bene come e dopo una serie di carambole da flipper la palla del pareggio reggino va dentro.
Ci mettiamo un po’, tra stupore prima e maledizioni poi, a capire che e’ autorete.
Mancano una ventina di minuti.
I nostri, come noi d’altronde per qualche minuto accusano il colpo, ma per pochissimo……
Il nostro terzino destro, detto u trentasette rumeno, anticipa di gran carriera un avversario, avanza e pennella un cross che un attaccante segaligno colpisce da poco dentro l’area: la traiettoria arcuata ma forte termina la sua corsa sotto il sette.
E gol! Di Soleri, uno degli eroi della promozione sopravvissuti, uno di quello dell’Anno Scorso!
Il tempo che ci arripigghiamo e ritrovo il plaid sei file sotto, c’è il finale per coronarie forti.
Mischia vicino la panchina rosa, fallo ed espulsione del biondo platinato Maier autore dell’ennesimo fallo (la Reggina sin dall’inizio non ne ha lesinati); poi a un po’ a sorpresa rigore da var.
Manca Brunori uscito stremato, aspettiamo Edo Soleri ma arriva Tutino Gennaro, con una sicumera da capomastro……
Ne viene fuori un passaggio al portiere, uno di quelli che facciamo ai bambini quando li avviamo all’arte della pelota.
“E meno male ch’era Mastro!”.
Il recupero e’ lungo, infinito, come il tripudio finale.
“Papà guarda la classifica…..”, mi rifiuto, da vecchio e scafato tifoso rosanero di guardare il cellulare.
Abbiamo vinto e siamo in classifica molto in alto:
Si torna felici a casa e freddo non ne sentiamo più.