Aprile 28, 2025

di Roberto Rizzuto

Quindici giornate alle spalle: cinque vittorie, tre pareggi, sette sconfitte. Una lotta nel fango che ha portato, finora, diciotto punti, che valgono il quattordicesimo posto in classifica.
Finisse oggi il campionato italiano di serie B, il Palermo sarebbe salvo, senza dover passare dalla roulette russa dei play-out, quindi in linea con i proclami societari – al ribasso per la piazza – di inizio stagione.

C’è da essere contenti? Ni. Tutti noi tifosi rosanero, memori di un passato non troppo lontano, vorremmo tornare a vedere una squadra spumeggiante, in grado di competere, in prima battuta, per la promozione diretta, e poi per una decorosa permanenza in serie A.

C’è, però, da essere realisti: quel calcio a cui siamo abituati a pensare, alla stregua di un pozzo senza fondo che rigenera artificialmente le risorse da cui poi attinge, in un circolo vizioso senza fine, è agli sgoccioli.

Le evidenze a supporto di quanto sopra sono dappertutto, basta soltanto volerle vedere e non mettere la testa sotto la sabbia. Tanto in Italia, quanto all’estero, gli esempi negativi rappresentati da società calcistiche che vivono al di sopra delle proprie possibilità – e che prima o poi pagano dazio – si sprecano. L’indagine legata alla Juventus, che trova ampia risonanza in questi giorni sulla stampa, è solo uno tra gli esempi possibili, ma rende l’idea come pochi altri casi.

C’è da essere grati – non proni, ovviamente – a chi ha riportato il calcio che conta a Palermo, dopo il fallimento dell’estate 2019: al presidente Mirri, in prima istanza, e oggi al City Group. Al netto di tutte le critiche, anche ragionevoli talora, oggi commentiamo un campionato di B, dove non siamo al momento protagonisti, ma in cui siamo degni commensali, che sgomitano per farsi posto e per arrivare al buffet, in pieno stile nostrano.

Cosa ci regalerà il resto della stagione? Difficile dirlo adesso: occorre, intanto, arrivare al 26 dicembre, ovvero alla sosta natalizia, con il massimo dei punti possibili, poi servirà lavorare sul mercato per sfoltire la rosa e prendere quei tasselli mancanti per consentire alla squadra di compiere il salto di qualità: su tutti, una valida alternativa a Sala, nel ruolo di terzino sinistro, e una seconda punta di livello da affiancare a Brunori per rendere la squadra più incisiva in avanti, nella speranza che Corini valuti la possibilità di schierare la squadra con due attaccanti veri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *