Tonfo interno del Palermo che cede 1-0 al Venezia.
Come accaduto col Sudtirol la ripresa dalla sosta non porta bene ai rosanero ancora una volta sconfitti e protagonisti di una gara incolore.
Corini si affida ai soliti titolari con Bettella in luogo dello squalificato Marconi.
Primo tempo di marca lagunare sin dal fischio d’inizio: il Venezia prende possesso del centrocampo e fa la gara.
Prima mezz’ora avara di emozioni; poi sale in cattedra Pigliacelli che e’ protagonista di due interventi che salvano il risultato: al 42 sventa su cernigoi attivato da uno svarione di Mateju; al 46’ salva di piede su Johnson al termine di un’azione tambureggiante dei veneti che provano la battuta a rete tre volte nella stessa azione.
0-0 al riposo coi padroni di casa sempre dietro la luna della palla in atteggiamento passivo.
Meglio il Venezia pronto nel palleggio e, anche incoraggiato dai padroni di casa, che ha cercato più volte la via della rete.
La ripresa si apre con uno svarione dei lagunari che mette Brunori davanti a Joronen: Matteo anziché battere a rete tenta il dribbling col portiere che sventa. Incredibilmente l’arbitro indica il dischetto e ammonisce l’estremo Veneto; risolve il var rinnegando le decisioni di Manganiello.
Sul capovolgimento di fronte altro intervento di Pigliacelli che devia in corner un tiro da fuori.
La gara sembra più equilibrata col Palermo più’ aggressivo, ma al 65 arriva il vantaggio esterno, a seguito di un tiro da fuori deviato che metteva pojhampalo davanti a Pigliacelli e di batterlo facilmente.
Due minuti e il Palermo usufruiva di un rigore pre in mano in area; Brunori si vedeva parare il secondo rigore consecutivo dopo quello di Cosenza, e sbagliava clamorosamente il tap in sulla respinta a porta sguarnita.
Joronen si ergeva a protagonista al 73 deviando on angolo una volée di DiMariano assistito da Valente.
Cominciava la girandola delle sostituzioni da entrambe le parti.
Il Palermo con foga e poco raziocinio, provava il forcing e proveniva al pari con Bettella in mischia all’83, col var che dopo qualche minuto induceva l’arbitro a verifica e conseguente annullamento della rete per un fuorigioco.
Finale senza emozioni e fischi sui rosa a fine gara.
Al netto degli episodi contrari, il Palermo ha fatto registrare un’altra prestazione incolore e di poco costrutto: troppo poco hanno fatto i padroni di casa per indirizzare nei binari giusti la gara, un film visto e rivisto fatto di uno svolgimento a dir poco attendista e quasi sempre in attesa e singhiozzante in proposizione.
Sette sconfitte in 14 gare di cui ben 3 tra le mura amiche, relegano il Palermo al quart’ultimo posto e con un calendario a dir poco arduo da qui alla sosta.
Mister Corini appare prigioniero delle sue scelte con una squadra in alto mare specie nella mentalità, ancora senza un’identità definita dopo più di un terzo di torneo.
Stonano altresì le dichiarazioni del Genio nel dopo partita, apparse molto partigiane e lontane dalla situazione reale, che relega i rosa in piena zona retrocessione, in una profonda crisi di risultati e di gioco.
Vito Discrede